“L’educazione dei consumatori e degli utenti è orientata a favorire la consapevolezza dei loro diritti e interessi […] Le attività destinate all’educazione dei consumatori, svolte da soggetti pubblici o privati, non hanno finalità promozionale, sono dirette ad esplicitare le caratteristiche di beni e servizi e a rendere chiaramente percepibili benefici e costi conseguenti alla loro scelta […]” : così recita l’articolo 4 del Codice del Consumo, entrato in vigore nel 2005 (DL 6 settembre 2005, n. 206), che sancisce l’educazione al consumo come diritto fondamentale della cittadina e del cittadino, decisori d’acquisto.
Interpretare i messaggi pubblicitari, gestire la pervasività del marketing off e on line, scegliere fra beni e servizi fisici e offerte digitali da acquistare, accedere al credito: di tutto ciò è fatta gran parte della nostra quotidianità.
Entrare nel merito del Codice equivale ad apprendere le regole che disciplinano questo variegato e intricato sistema e a far valere i propri diritti, se e quando necessario.
Diritti che evolvono e si aggiornano costantemente, anche a seguito delle sfide derivanti dalla digitalizzazione crescente e dagli input dati a livello continentale.
Un esempio per tutti è la Nuova Agenda dei Consumatori, stilata dall’UE, che descrive la visione politica a favore di consumatrici e consumatori per il quinquennio 2020 – 2025 e intende rispondere ai loro bisogni anche alla luce della recente pandemia e spronarli verso una ripresa sostenibile.
Saper(e)Consumare, avvalendosi del supporto prezioso di AGCM, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato, e del Ministero delle Imprese e del Made in Italy approfondisce il tema, aiutando a comprendere:
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