Lo stress idrico è un indice che esprime la quantità percentuale di risorse idriche utilizzate in rapporto a quelle disponibili in una certa zona.
A oggi, i 2/3 della popolazione mondiale, circa 4 miliardi di persone, affrontano le conseguenze della scarsità di risorse idriche per almeno un mese all’anno.
Secondo uno studio della Aalto University, il numero di persone esposte allo stress idrico potrebbe raddoppiare entro il 2050 rispetto al 2010. Ciò significa che, se non si contenesse l’aumento delle temperature al di sotto dei 2°C, altri 380 milioni di persone potrebbero essere in serio pericolo a causa di una cattiva gestione delle risorse idriche.
Secondo il rapporto del World Resources Institute (WRI), che ha misurato la domanda e la disponibilità di acqua in 167 Stati, l’emergenza dell’acqua sarà uno dei problemi più seri che colpirà il pianeta, non solo nelle zone povere ma anche nei paesi più sviluppati.
Entro il 2040 infatti saranno ben 33 gli Stati che dovranno affrontare uno stress idrico estremo: tra questi circa 14 si trovano nella sola area mediorientale, con gravi rischi di instabilità politica, ma la scarsità di risorse idriche si farà sentire anche in altre parti del mondo, tra cui alcune zone italiane e balcaniche.