Pratica Commerciale Scorretta (PCS)

Con “pratica commerciale” si intendono tutti i comportamenti – qualsiasi azione, omissione, condotta, dichiarazione o comunicazione commerciale, compresa la pubblicità diffusa con ogni mezzo (incluso il direct marketing e la confezione dei prodotti) e il marketing realizzati in qualunque modo – che hanno come scopo quello di far acquistare un bene e/o un servizio.
Una pratica commerciale è scorretta se è contraria allo standard di diligenza professionale dell’impresa e se può falsare in buona misura il comportamento del consumatore medio portandolo a una decisione di acquisto che altrimenti non avrebbe preso.
Il Codice del consumo distingue le pratiche commerciali scorrette in ingannevoli e aggressive.
Sono ingannevoli le pratiche che inducono in errore il consumatore medio, falsandone il processo decisionale attraverso informazioni false o insufficienti su:

  • il prezzo
  • la disponibilità sul mercato del prodotto
  • le sue caratteristiche
  • i rischi connessi al suo impiego.

L’Autorità considera illecite anche le pratiche che inducono il consumatore a trascurare le normali regole di prudenza o vigilanza relativamente all’uso di prodotti pericolosi per la salute e la sicurezza o che possano, anche indirettamente, minacciare la sicurezza di bambini o adolescenti.
Se l’impresa agisce con molestie, coercizione o altre forme di indebito condizionamento, il suo comportamento è considerato aggressivo (articoli 24-26 del Codice del consumo). L’aggressività di una pratica commerciale dipende dalla natura, dai tempi, dalle modalità, dall’eventuale ricorso alle minacce fisiche o verbali.
Il Codice del consumo indica le pratiche commerciali che devono essere considerate in ogni caso ingannevoli o aggressive.
Sono di per sé ingannevoli, ad esempio i comportamenti attraverso i quali l’operatore economico:

  • promette di vendere un prodotto a un certo prezzo e poi si rifiuta di accettare ordini per un certo periodo di tempo
  • afferma il falso riguardo l’avere ottenuto tutte le autorizzazioni
  • dichiara di essere in procinto di cessare l’attività commerciale, ma solo per indurre in errore sulla particolare convenienza dei prezzi praticati.

Sono invece di per sé aggressivi, ad esempio, i comportamenti che creano nel consumatore l’impressione di non potere lasciare i locali commerciali fino alla conclusione del contratto, le visite a domicilio nel corso delle quali il professionista ignora gli inviti del consumatore a lasciare la sua residenza o a non ritornarvi.