Povertà (assoluta, relativa)

La soglia di povertà assoluta è calcolata e aggiornata dall’Istat e rappresenta la spesa minima necessaria per acquistare un paniere di beni e servizi considerati essenziali per ciascuna famiglia, definita in base al numero e all’età dei componenti, all’area geografica e alla tipologia del comune di residenza.

Ad esempio, per un adulto (di 18-59 anni) che vive solo, la soglia di povertà è pari a 839,78 euro mensili se risiede in un’area metropolitana del Nord, a 753,87 euro se vive in un piccolo comune settentrionale, a 569,56 euro se risiede in un piccolo comune del Mezzogiorno. Un individuo con queste caratteristiche è assolutamente povero se sostiene una spesa mensile per consumi pari o inferiore a queste soglie.

L’incidenza percentuale di povertà in Italia è calcolata come rapporto tra il numero di famiglie o individui considerati poveri e il totale delle famiglie o individui residenti.

La soglia della povertà relativa viene calcolata invece sulla base di uno standard medio nazionale. Questo standard è calcolato attraverso il consumo pro-capite in Italia. Una famiglia di due componenti è relativamente povera se la sua spesa media mensile è pari o inferiore alla spesa media per persona nel Paese. Per famiglie più numerose il valore della soglia si ottiene applicando coefficienti correttivi.