“La nuova condizione umana nell’era del digitale è onlife, un’esistenza ibrida, nella quale la barriera fra reale e virtuale è caduta”. (Luciano Floridi)
Comunicare, socializzare, viaggiare, divertirsi, informarsi, conoscere e fare acquisti sono tutte azioni che, oggi, passano anche, se non principalmente, dai canali digitali.
L’esperienza reale risulta perciò traslata e filtrata dalla Rete e conduce a una esperienza di cittadinanza mai sperimentata prima.
Un simile scenario rende prioritario comprendere come avvantaggiarsi di tutta la potenzialità delle tecnologie e come tutte e tutti, “native e nativi digitali” e non, si ritrovino ad essere, insieme, spettatrici e spettatori e attrici e attori di un cambiamento progressivo e incessante.
La digitalizzazione di un gran numero di servizi così come il moltiplicarsi delle modalità di acquisto disponibili hanno dato una spinta innovativa senza precedenti al contesto socioculturale, economico, filosofico e lavorativo di oggi.
Contestualmente, cittadine consumatrici e cittadini consumatori sono interpreti, protagoniste e protagonisti, dei cambiamenti in atto.
Un ruolo delicato e centrale che richiede di acquisire, in continuum, le conoscenze e le abilità chiave per utilizzare e vivere la Rete nella sua poliedrica ricchezza e non rischiare di fruirla passivamente.
Il Quadro Europeo delle Competenze Digitali per Consumatrici e Consumatori, messo a punto dall’UE, va proprio in questa direzione e si propone come punto di riferimento per sostenere e migliorare il know how digitale inteso come l’insieme di strumenti utili ad agire in modo consapevole e sicuro negli ambienti e nel mercato digitali. L’appropriazione di tali strumenti comporta una crescita personale tangibile, al contrario la loro scarsa conoscenza può aumentare sensibilmente il divario all’interno della società.
In Italia il digital divide è più profondo che in altri Paesi e rappresenta un freno allo sviluppo dell’intera società. Ridurlo, sviluppando competenze chiave, favorisce la genesi e la diffusione della cittadinanza attiva e di una partecipazione più inclusiva alla vita democratica del Paese.
La scuola svolge un compito primario in questo senso. Contribuisce, infatti, a formare le nuove generazioni di cittadine e cittadini consapevoli dei pro e anche dei contro di Internet.
Ad essa è rivolto questo percorso di educazione all’uso del digitale svolto da istituzioni italiane impegnate, al fianco dell’Unione Europea, a potenziare le competenze digitali di cittadine consumatrici e cittadini consumatori: il Dipartimento per la Trasformazione Digitale, AGCOM - l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni e il Garante per la protezione dei dati personali.
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